Chi Siamo
Gli Ordini e le relative Federazioni nazionali:
- sono enti pubblici non economici e agiscono quali organi sussidiari dello Stato al fine di tutelare gli interessi
pubblici, garantiti dall’ordinamento, connessi all’esercizio professionale;
- sono dotati di autonomia patrimoniale, finanziaria, regolamentare e disciplinare e sottoposti alla vigilanza
del Ministero della salute; sono finanziati esclusivamente con i contributi degli iscritti, senza oneri per la
finanza pubblica;
- promuovono e assicurano l’indipendenza, l’autonomia e la responsabilità delle professioni e dell’esercizio
professionale, la qualità tecnico-professionale, la valorizzazione della funzione sociale, la salvaguardia dei diritti
umani e dei princìpi etici dell’esercizio professionale indicati nei rispettivi codici deontologici, al fine di garantire la tutela della salute individuale e collettiva; essi non svolgono ruoli di rappresentanza sindacale;
- verificano il possesso dei titoli abilitanti all’esercizio professionale e curano la tenuta, anche informatizzata,
e la pubblicità, anche telematica, degli albi dei professionisti e, laddove previsti dalle norme, di specifici elenchi;
- assicurano un adeguato sistema di informazione sull’attività svolta, per garantire accessibilità e trasparenza
alla loro azione, in coerenza con i princìpi del decreto legislativo 14 marzo 2013, n. 33;
- partecipano alle procedure relative alla programmazione dei fabbisogni di professionisti, alle attività formative e all’esame di abilitazione all’esercizio professionale;
- rendono il proprio parere obbligatorio sulla disciplina regolamentare dell’esame di abilitazione all’esercizio
professionale, fermi restando gli altri casi, previsti dalle norme vigenti, di parere obbligatorio degli Ordini per l’adozione di disposizioni regolamentari;
- concorrono con le autorità locali e centrali nello studio e nell’attuazione dei provvedimenti che possano interessare l’Ordine e contribuiscono con le istituzioni sanitarie e formative pubbliche e private alla promozione,
organizzazione e valutazione delle attività formative e dei processi di aggiornamento per lo sviluppo continuo
professionale di tutti gli iscritti agli albi, promuovendo il mantenimento dei requisiti professionali anche tramite
i crediti formativi acquisiti sul territorio nazionale e all’estero;
- separano, nell’esercizio della funzione disciplinare, a garanzia del diritto di difesa, dell’autonomia e della
terzietà del giudizio disciplinare, la funzione istruttoria da quella giudicante. A tal fine, in ogni regione sono costituiti uffici istruttori di albo, composti da un numero compreso tra cinque e undici iscritti sorteggiati tra i componenti delle commissioni disciplinari di albo della corrispettiva professione, garantendo la rappresentanza di tutti gli Ordini, e un rappresentante estraneo alla professione nominato dal Ministro della salute. Gli uffici istruttori, sulla base di esposti o su richiesta del presidente della competente commissione disciplinare o d’ufficio, compiono gli atti preordinati all’instaurazione del procedimento disciplinare, sottoponendo all’organo giudicante la documentazione acquisita e le motivazioni per il proscioglimento o per l’apertura del procedimento disciplinare, formulando in questo caso il profilo di addebito. I componenti degli uffici istruttori non possono partecipare ai procedimenti relativi agli iscritti al proprio albo di appartenenza;
- vigilano sugli iscritti agli albi, in qualsiasi forma giuridica svolgano la loro attività professionale, compresa
quella societaria, irrogando sanzioni disciplinari secondo una graduazione correlata alla volontarietà della
condotta, alla gravità e alla reiterazione dell’illecito, tenendo conto degli obblighi a carico degli iscritti, derivanti
dalla normativa nazionale e regionale vigente e dalle disposizioni contenute nei contratti e nelle convenzioni
nazionali di lavoro.
Legge n. 3/2018 (Lorenzin)
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